![Un esperto spiega perché uno dei migliori film giapponesi di tutti i tempi è “molto realistico” Un esperto spiega perché uno dei migliori film giapponesi di tutti i tempi è “molto realistico”](https://static1.srcdn.com/wordpress/wp-content/uploads/2024/10/untitled-26.jpg)
Harakiri contiene “molto realistico“Una scena di combattimento, secondo un esperto. Il film jidaigeki giapponese del 1962 diretto da Masaki Kobayashi parla di un ronin che chiede di eseguire seppuku, chiamato anche harakiri, nella tenuta di un signore feudale, e usa questo momento per raccontare le circostanze che lo portano a cercare la Morte davanti a un pubblico. dei samurai, ambientato tra il 1619 e il 1630 durante il periodo Edo sotto lo shogunato Tokugawa. Il cast del film comprende Tatsuya Nakadai, Rentaro Mikuni, Shima Iwashita, Tetsuro Tamba, Ichiro Nakatani, Kei Sato e Yoshio Inaba.
IN Interno Seki Nobuhide-sensei, istruttore di video arti marziali e katana, ha apprezzato la rappresentazione delle battaglie dei samurai nei film e nelle serie TV, tra cui scena dentro Harakiri in cui il personaggio principale combatte diversi avversari contemporaneamente. Guarda parte del video qui sotto, a partire dal minuto 20:36:
Seki Nobuhide Sensei ha elogiato il realismo della scena, enfatizzando i movimenti strategici del protagonista per evitare di esporre la schiena, e le transizioni naturali tra le tecniche della spada a una mano e quelle a due mani per una maggiore stabilità e potenza di taglio. Generale, ha valutato la scena 8/10 per il realismo. Leggi i suoi commenti completi qui sotto:
Poiché si tratta di un uomo solo contro molti nemici, è molto bene che strisci lungo il muro per non mostrare le spalle e per non essere tagliato da dietro.
Passare da una mano a due mani e poi da due mani a una è abbastanza normale. Non è sorprendente o altro. Una cosa che cambia tra le armi a una mano e quelle a due mani è la stabilità e la potenza di taglio. Invece di tagliare in questo modo e farlo in questo modo, puoi tagliare più saldamente in questo modo. Questa scena è molto realistica. Gli ho dato un 8 perché è abbastanza luminoso, anche se l’azione non è particolarmente evidente.
E’ molto realistico
Il commento di Seki Nobuhide Sensei, esperto di arti marziali e katana, evidenzia che oltre ad essere considerato uno dei più grandi film giapponesi di tutti i tempi, Harakiri anche molto realistico. Il film contiene rappresentazioni accurate dei combattimenti dei samurai, inclusa una rappresentazione pratica del combattimento con la katana. A differenza delle tipiche battaglie cinematografiche, il film evita coreografie appariscenti e si concentra in una scena sulle tattiche concrete di un guerriero solitario che combatte più nemici. Ad esempio, il personaggio principale striscia abilmente lungo il muro per proteggersi la schiena dai tagli: una mossa strategica che aumenta il realismo della scena.
Oltre a combattere il realismo, L’attenzione del film ai dettagli riguardanti la tecnica della katana ne consolida ulteriormente lo status.. La transizione graduale tra il combattimento con la spada a una mano e quello a due mani riflette la pratica delle arti marziali nella vita reale, dove i cambiamenti nella presa influenzano la stabilità e la potenza di taglio. Questo sottile realismo combinato con un’intensa profondità emotiva e narrativa lo rende Harakiri non è solo una delle rappresentazioni più realistiche della cultura samurai, ma anche uno dei più grandi film giapponesi mai realizzati.
La nostra visione del realismo di Harakiri
Questo va oltre la precisione del combattimento
Harakiriil realismo va oltre la precisione del combattimento cattura anche lo spirito e l’intensità emotiva della vita dei samurai. Il film evita duelli teatrali esagerati e mostra invece un’arte della spada fondata e tattica che riflette la pratica storica. Ogni momento, dal posizionamento strategico del protagonista ai cambiamenti naturali nella tecnica di brandire una katana, ha uno scopo pratico. Rappresentando questi elementi in modo autentico, Harakiri immerge gli spettatori nella dura realtà della vita dei ronin, consolidando il suo posto come uno dei film sui samurai più realistici mai realizzati.
Fonte: Interno